Quando si decide di ristrutturare casa, il rinnovo degli impianti di riscaldamento è un elemento da considerare con grande attenzione. Dalle scelte che si fanno in materia dipenderanno, infatti, tanto il comfort domestico, che i costi delle bollette da affrontare negli anni a venire. Oggi è possibile acquistare e installare stufe e camini, scegliere riscaldamenti a pavimento, oppure sostituire la caldaia, approfittando di bonus e incentivi per il rinnovo degli impianti di riscaldamento. Vediamo nel dettaglio come.
Bonus e incentivi fiscali per stufe e camini
Attualmente, acquistando stufe, camini a pellet o a legna, è possibile usufruire di diverse agevolazioni fiscali. L’importante è che i modelli acquistati siano “sostenibili” dal punto di vista ambientale. I parametri fissati nell’ottica della riqualificazione energetica di un edificio diventano elementi fondamentali per accedere agli incentivi fiscali.
Stufe e camini con il Bonus Ristrutturazione 50%
Comprando e installando stufe e camini, fino al 31 dicembre 2024 sarà possibile usufruire del Bonus Ristrutturazione al 50%. Nell’incentivo sono compresi anche i lavori di realizzazione o di rifacimento della canna fumaria, nonché l’intervento di prima accensione. Fondamentale acquistare un caminetto, o una stufa che abbiano una certificazione ambientale a cinque stelle, o a quattro stelle nel caso si voglia sostituire un generatore a biomassa già esistente. I lavori dovranno essere eseguiti da installatori qualificati, che rilasceranno la Dichiarazione di Conformità e l’integrazione del libretto d’impianto, come previsto dalla normativa vigente.
Stufe e camini con l’Ecobonus 50-65%
L’installazione di un camino, o di una stufa, è un intervento che rientra anche nell’Ecobonus. Questo incentivo consente di recuperare il 50% e il 65% dell’investimento effettuato, a seconda del lavoro svolto. Una detrazione IRPEF del 50% spetta per chi effettua interventi di riqualificazione energetica del solo impianto di riscaldamento, mentre una detrazione del 65% è prevista nel caso di riqualificazione energetica dell’edificio più in generale (non solo sugli impianti, ma anche sull’involucro). Per accedere all’Ecobonus fino al 31 dicembre 2024 le stufe e i caminetti acquistati dovranno avere un rendimento energetico superiore o uguale all’85%, con certificazione ambientale a 5 stelle, o a 4 stelle nel caso della sostituzione di un generatore a biomassa esistente. Nel caso di richiesta di detrazione fiscale al 65%, oltre alla Dichiarazione di Conformità e all’integrazione del libretto d’impianto, sarà necessario ottenere anche un attestato di prestazione energetica (APE) e l’insieme di documenti relativi alla riqualificazione energetica della struttura, come specificato da ENEA.
Bonus e incentivi fiscali per la sostituzione della caldaia
Sostituire una caldaia può portare a un grande risparmio in bolletta. Inoltre, sostituendo una caldaia con un apparecchio di maggiore efficienza è possibile accedere a vari incentivi fiscali.
Attualmente tra i bonus disponibili troviamo l’Ecobonus 50%. Questo bonus è rivolto a coloro che acquistano caldaie a condensazione di classe A o superiore. Anche in questo caso è fondamentale che vengano garantite migliori prestazioni energetiche. L’incentivo potrà essere richiesto entro il dicembre 2024.
È disponibile anche l’Ecobonus 65% per la sostituzione di impianti esistenti con nuove caldaie dotate di sistemi di termoregolazione o domotica evoluti. Occorrerà installare caldaie a condensazione che siano almeno di classe energetica A, insieme a sistemi di termoregolazione evoluti di Classe V, Classe VI e Classe VIII.
Il rinnovo della caldaia rientra anche nel Superbonus 90%, se inteso come parte di una serie di interventi che comportano un aumento di almeno due classi di efficienza energetica di un’unità immobiliare. La sola sostituzione della caldaia non può consentire l’avanzamento di due classi energetiche di un’unita immobiliare.
Il rinnovo della caldaia può essere portato in detrazione al 50% anche nell’ambito della ristrutturazione di casa grazie al Bonus Ristrutturazione al 50%. In questo caso si può usufruire della detrazione senza scegliere necessariamente un sistema evoluto di termoregolazione, purché la caldaia sia certificata almeno come classe A.
Importante segnalare che la Direttiva “Casa Green” UE dovrebbe vietare incentivi fiscali per l’installazione di caldaie che utilizzano combustibili fossi a partire dal 2024.
Riscaldamento a pavimento con un sistema radiante
Anche realizzando sistemi di riscaldamento a pavimento si ha diritto a richiedere detrazioni fiscali per la ristrutturazione. L’installazione di sistemi radianti, tra cui pannelli da pavimento, permette di accedere al Bonus Ristrutturazione al 50%, anche in caso di installazione parziale (sostituendo il sistema di emissione, ma non il generatore).
Con l’installazione ex novo di un sistema di riscaldamento è possibile accedere anche all’Ecobonus 65%, purché si ottenga la certificazione tecnica che valuti l’effettivo rendimento energetico dell’immobile. I prodotti utilizzati dovranno essere in linea con la normativa nazionale ed europea. È possibile richiedere l’Ecobonus 50-65% entro il 31 dicembre del 2024.
I lavori di demolizione e di smantellamento della pavimentazione saranno compresi nei bonus elencati.
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