Ristrutturare casa in questo momento è molto conveniente grazie ai diversi bonus ristrutturazione attualmente disponibili, uno su tutti il Bonus Ristrutturazione con detrazioni fiscali al 50%. Un bonus come questo, ad esempio, permette di portare in detrazione fiscale la metà del le spese di ristrutturazione edilizia effettuate per opere di manutenzione straordinaria e ordinaria, su un tetto massimo di 96.000 euro per ogni unità immobiliare ristrutturata. L’importo sarà detratto dall’Irpef in dieci quote dallo stesso valore nei dieci anni successivi ai lavori. Lo stesso meccanismo è valido per molti altri bonus.
Ma cosa avviene per i soggetti incapienti, ovvero per coloro che appartengono alla “no tax area” e sui cui redditi quindi non viene applicata l’IRPEF? Questi non possono avvalersi delle agevolazioni spettanti secondo la normativa fiscale. Tuttavia, gli ex-incapienti possono recuperare lo sconto legato ai bonus ristrutturazione negli anni successivi, anche se nell’anno in cui sono stati effetti effettuati i lavori erano esenti dall’IRPEF. Approfondiamo l’argomento più nel dettaglio.
Se il proprietario di un immobile è incapiente nell’anno di realizzazione dei lavori
Se il proprietario di un immobile era incapiente nell’anno in cui sono stati realizzati i lavori di ristrutturazione della struttura, per lui non è stato possibile usufruire dell’agevolazione prevista dai bonus. Tuttavia, l’incapienza non è di certo una condizione irreversibile. Se nel tempo la situazione è mutata e il proprietario dell’immobile dispone di un reddito, questo avrà diritto alle rate residue del bonus. Si valuterà la questione di anno in anno, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.
Un esempio concreto
Un chiarimento sulla questione è arrivato proprio dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n.28/2022, che ha fornito dettagli su come ottenere le rate residue del bonus ristrutturazioni. Un contribuente ha scritto all’Agenzia delle entrate, illustrando il suo caso specifico: nel 2020 ha effettuato lavori di ristrutturazione edilizia, senza possedere redditi. Nel 2021 non ha usufruito del bonus ristrutturazioni. Tuttavia, sempre nel 2021, il proprietario dell’immobile ristrutturato ha iniziato a percepire un reddito, da indicare nella dichiarazione dei redditi del 2022. Il contribuente potrà quindi detrarre le sue quote di bonus dall’IRPEF degli anni successivi. Non sarà possibile recuperare le rate pregresse, ma potrà tranquillamente usufruire delle quote residue.
Come ottenere le detrazioni fiscali residue
Per ottenere la detrazione fiscale residua del Bonus ristrutturazioni al momento della dichiarazione dei redditi occorrerà indicare il numero della rata corrispondente. Ad esempio, se non si avuto diritto alla prima rata, l’anno seguente bisognerà indicare nella dichiarazione dei redditi che si fruirà della seconda rata, non della prima. Lo stesso principio si applica alle rate degli anni successivi.
Altre soluzioni in caso di incapienza
Anche nei casi di incapienza si può comunque usufruire di facilitazioni per ristrutturare casa o un ufficio. Noi di Domidea ti proponiamo anche un Finanziamento a Tasso Zero per la tua Ristrutturazione.
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